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Ordinanze nn. 1854 e 1856 sezione IV Bis Tar Lazio

NEWS SOSTEGNO. PRIME PRONUNCE IN ITALIA DEL TAR LAZIO CHE SOSPENDONO I DECRETI DI RIGETTO DEL MINISTERO PER VIOLAZIONE DEL PROCEDIMENTO DI RICONOSCIMENTO DEI TITOLI ESTERI, RIAPERTO A SEGUITO DI SENTENZA LA OMESSA ACQUISIZIONE DEI PROGRAMMI FORMATIVI VIOLA I PRINCIPI DELLA ADUNANZA PLENARIA DEL CONSIGLIO DI STATO

 

Di oggi ben due ordinanze n°1854 e 1856  di particolare rilevanza della sezione IV Bis del Tar Lazio presieduta dalla Dott.ssa Biancofiore , con le quali il Collegio nell’accogliere la sospensiva dei decreti di diniego delle istanze di riconoscimento dei titoli sul sostegno, nel ricorso patrocinato dall’Avv. Maurizio Danza Prof. Di Diritto del Lavoro Università Mercatorum, ha stigmatizzato la illegittimità dei procedimenti amministrativi “riaperti” a seguito di sentenze del Tar Lazio di condanna per silenzio inadempimento del Ministero Istruzione e Merito.

Nei casi di specie infatti, gli specializzati in Romania con i ricorsi avevano adito il Tar Lazio per l’annullamento dei decreti del Ministero nella parte in cui recavano il rigetto della istanza di riconoscimento del titolo di specializzazione sostegno, emanati sul presupposto che i ricorrenti fossero in possesso di un mero attestato di conclusione di un corso di formazione professionale e non di una certificazione abilitante, per presunte “carenze strutturali “ insanabili” e differenze incolmabili  tra il percorso sul sostegno conseguito in Romania, e quello previsto in Italia dal D.M. n°249/2010 , ed incompatibilità nella frequentazione del percorso.

Orbene il Tar Lazio nell’ accogliere la sospensiva dei decreti del Ministero, secondo l’Avv. Maurizio Danza-, ha riconosciuto la palese illegittimità dei decreti del Ministero Istruzione che aveva inviato agli interessati prima delle richieste di integrazione documentale ( c.d. soccorso istruttorio ai sensi dell’art 6 co.1 lett. b della Legge n°241/1990) e successivamente dei preavvisi di rigetto ai sensi dell’art 10 bis della stessa legge, senza tuttavia mai richiedere i programmi formativi e dunque disponendo una astratta comparazione tra il programma rumeno e quello italiano sulla base del solo DM n°249/2010 disciplinante la specializzazione sul sostegno, ma violando palesemente i principi fissati dalle sentenze  della Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nelle sentenze n°18-22 del 29 dicembre 2022.

Tale assunto risulta chiaramente dalla pronuncia del Collegio del Tar Lazio che nell’accogliere l’istanza cautelare ha sospeso i decreti  per la seguente motivazione:

Considerato, ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare, che:

– in sede procedimentale non è stata acquisita completa documentazione sull’iter formativo svoltosi all’estero, tra cui il piano analitico del corso di studi;

– occorre valutare nell’appropriata fase di merito se la comparazione del percorso formativo sia stata effettuata in concreto e in maniera esaustiva, secondo i principi stabiliti dalla giurisprudenza;

– sotto il profilo del periculum in mora il provvedimento impugnato rischia di compromettere l’accesso del ricorrente alle graduatorie per le supplenze.

Ritenuto dunque che sussistono i presupposti di cui al citato articolo 55 per la concessione della tutela cautelare.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quarta Bis) accoglie la suindicata domanda cautelare e per l’effetto, sospende gli effetti del provvedimento impugnato.

Formazione

La Formazione deve consentire ai docenti di essere i protagonisti delle sfide nella scuola di oggi e del domani

La nostra iniziativa formativa appena conclusa non solo è stata un’esaltante esperienza di aggiornamento che ha consentito a decine di docenti, dirigenti scolastici e ATA di ricevere un regolare attestato di formazione, ma ha anche confermato come gli stessi operatori scolastici vogliono essere i veri protagonisti delle sfide relative alla scuola di oggi e del domani”.

Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola, appare determinata a fornire nuovi elementi di stimolo all’idea di una formazione proiettata verso una concreta e pratica applicazione, in modo da imprimere una decisa accelerazione al concetto di una scuola sempre più aderente alle occorrenze del momento e alle prospettive del domani.

Nel Corso formativo, chiuso pochi giorni orsono, organizzato unitamente all’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) è stato palese il pieno coinvolgimento del personale scolastico che ha partecipato. Nello strutturare i corsi avevamo immaginato di fornire spunti di riflessione e di discussione, cosa che puntualmente si è trasformata in un meraviglioso contesto di esperienze condivise da un pubblico mai passivo.

Questo ci pone nuovamente l’obbligo di evidenziare, laddove ve ne fosse bisogno, come non debbano esistere dubbi in merito alla volontà da parte dei docenti, dirigenti e ATA di mettersi in gioco accettando la sfida delle sfide: costruire la scuola del domani. Occorre però che il contesto sia quello corretto costituito da validi interlocutori e argomenti funzionali alle esigenze reali. Servono percorsi formativi vivi, veri, concreti nelle tematiche, aderenti a quel che è oggi e quel che potrà essere domani.

 Proprio su questa linea – continua Cuzzupi – abbiamo già condiviso con il Ministro Valditara alcuni tratti di un’architettura ben più complessa inerente alle varie esigenze su cui l’Istituzione scolastica è chiamata a rispondere. Ma presentare proposte significa anche essere disposti a mettersi in gioco e cercare ogni strada affinché gli obiettivi siano raggiunti. Noi crediamo che questo sia possibile, noi crediamo che il personale scolastico, nella sua stragrande maggioranza, non solo abbia voglia di farlo ma non attende altro che esser messo nelle condizioni migliori d’insegnare e costruire il futuro”.

Alla conclusione dei lavori relativi al Corso di “Formazione per docenti e dirigenti, un investimento per l’innovazione educativa” citato da Ornella Cuzzupi, ha partecipato anche il Segretario Nazionale Confederale dell’UGL, Francesco Paolo Capone, che, ringraziando gli organizzatori, ha ribadito l’importanza che ricopre la formazione continua nell’ambito dell’istruzione così come in tutti i settori produttivi.    

Federazione Nazionale UGL Scuola

Indicazioni nazionali

Indicazioni nazionali: visione proprietaria dell’istruzione. La scuola è di tutte e tutti

Roma, 3 maggio – Apprendiamo a mezzo stampa che, alla chetichella, il Ministro Valditara avrebbe istituito una commissione per la revisione delle indicazioni nazionali e delle linee guida relative al primo e al secondo ciclo di istruzione.

Tralasciando valutazioni sulla composizione della commissione, vogliamo evidenziare l’atteggiamento proprietario che il Governo esercita sul sistema d’Istruzione. Ricordiamo al Ministro che la scuola non è “roba sua”, ma è di tutte e tutti.

Vorremmo poi capire quali siano l’urgenza e le motivazioni per la revisione delle linee guida ma soprattutto su quali indicazioni si debba muovere la commissione e quali siano le finalità nel lavoro di revisione dei “programmi”. Infine, come FLC CGIL, non possiamo che sottolineare il mancato coinvolgimento di insegnanti e dirigenti, di chi cioè ogni giorno, proprio sulla base delle linee guida e delle indicazioni, esercita l’azione educativa concretamente. Questo la dice lunga sulla considerazione che il Governo ha degli insegnanti italiani.

Dati adesione sciopero 19 aprile 2024

Ministero dell’Istruzione e del Merito

Ufficio di Gabinetto

COMPARTO E AREA ISTRUZIONE E RICERCA
Settore scuola

Sciopero dell’intera intera giornata del 19 aprile 2024 indetto da SISA – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente

Dati di adesione

In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 146/90 e successive modifiche e
integrazioni, si comunicano i dati definitivi di adesione allo sciopero del personale
docente, dirigente e ATA, di ruolo e precario, in Italia e all’estero e digitati dalle
istituzioni scolastiche nell’apposito programma di rilevazione presente sul portale
SIDI.
A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i
seguenti:
– le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.131 su
un totale di 8.373 (73,22%) comprese le istituzioni scolastiche di
Trento e Bolzano.
– per quanto attiene il personale, gli aderenti allo sciopero sono stati
8.064, cioè lo 0,96% delle 837.869 unità di personale tenuto al
servizio. Questo numero non comprende le 86.315 unità di personale
assente per altri motivi (es: malattia, ferie, permesso, etc…).

Diritti degli studenti con disabilità

FISH, la Lega chiarisca posizione sui diritti degli studenti con disabilità

FISH condanna senza se e senza ma le dichiarazioni del generale Vannacci in cui rievoca “le classi separate per i disabili”. Il movimento delle persone con disabilità ha lottato negli anni fino a raggiungere l’abolizione delle classi speciali nel 1977. Tornare indietro non è nemmeno in discussione.

    “Faremo le barricate per difendere i diritti degli studenti con disabilità. Non è possibile indietreggiare sull’inclusione scolastica. Non negozieremo mai i diritti delle persone con disabilità. Ho già sentito il ministro Valditara che ha dato rassicurazioni. Credo sia urgente ora anche una presa di posizione netta e definitiva da parte del segretario Salvini. Chiediamo un confronto affinché la Lega chiarisca la sua posizione sui diritti degli studenti con disabilità, a partire dall’inclusione scolastica. Tra l’altro, come dimostrano i continui confronti con le associazioni di persone con disabilità di altri Paesi, la legislazione italiana è un esempio per molti”.

    A dichiararlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.

    Sentenza TAR Lazio – Roma sez.IV BIS 19 aprile 2024, n. 7789

    SOSTEGNO: IL TAR LAZIO ANNULLA IL DECRETO DI RIGETTO SU ISTANZA DI RICONOSCIMENTO SOSTEGNO E LA ESCLUSIONE DAL CONCORSO DI CUI AL D.D. N.499/2020, CONDANNANDO IL MINISTERO PER NON AVER COMPARATO IN CONCRETO IL PERCORSO ROMENO CON QUELLO ITALIANO, IN VIOLAZIONE DEI PRINCIPI DELLA ADUNANZA PLENARIA DEL CONSIGLIO DI STATO.

    Di particolare interesse con riferimento al contenzioso in tema di riconoscimento del titolo di sostegno estero, la sentenza n°7789 di oggi 19 aprile 2024 prima in Italia nel suo genere , atteso che il TAR Lazio-Roma sez.IV BIS ,in accoglimento del ricorso patrocinato dall’Avv. Maurizio Danza Prof. Diritto del Lavoro dell’Università Mercatorum, ha annullato sia il decreto di rigetto intervenuto sull’istanza di riconoscimento del sostegno, che la esclusione dal concorso cui aveva partecipato la ricorrente proprio per le classi del sostegno, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

    Nel caso di specie la ricorrente, adiva il Tar Lazio per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia, del decreto della USR per la Calabria di esclusione dalle procedure concorsuali del concorso ordinario della ricorrente, dalle classi di concorso sostegno, del decreto dalla USR per la Calabria di approvazione della graduatoria di merito della classe di concorso ADMM, sostegno, con allegata graduatoria; della nota con cui il Ministero dell’Istruzione – Ufficio V, ha comunicato che la ricorrente ha presentato istanza di riconoscimento nei cui confronti è stato emesso provvedimento di rigetto per le classi di concorso sostegno ADMM ADSS.

    Il Collegio nella motivazione, ha ritenuto “che il provvedimento impugnato è palesemente contrastante con la disciplina Europea come ricostruita dalla recente Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (n. 18, 19, 20, 21, 22 del 2022), che proprio con riferimento ai titoli di formazione conseguiti in Romania” (v. in particolare Ad. Pl. n. 22/2022) affermando che: – l’Adeverinta rilasciato dal Ministero rumeno “è riconducibile alla ‘attestazione di N. 07089/2023 REG.RIC. qualifica’ ai sensi dell’art. 13 della Direttiva 2005/36/Ce, perché rilasciata all’esito del percorso formativo previsto nel Paese d’origine per l’accesso alla professione, al quale l’appellato è stato ammesso a seguito del formale riconoscimento di equivalenza della laurea italiana a quella rumena da parte del CNRED”; – “Il Ministero appellante deve dunque esaminare le istanze di riconoscimento del titolo formativo conseguito in Romania, tenendo conto dell’intero compendio di competenze, conoscenze e capacità acquisite, e verificando che «la durata complessiva, il livello e la qualità delle formazioni a tempo parziale non siano inferiori a quelli delle formazioni continue a tempo pieno».

     Il Ministero valuterà dunque l’equipollenza dell’attestato di formazione, disponendo opportune e proporzionate misure compensative ai sensi dell’art. 14 sopra richiamato della Direttiva 2005/36/CE, come sta del resto già accadendo in analoghi casi già pervenuti all’attenzione di questo Consiglio di Stato in sede di ottemperanza.”; – peraltro “anche laddove non si voglia riconoscere la piena o la diretta applicabilità della Direttiva 2005/36/CE, come assume la Commissione nel già citato parere del 31 luglio 2019, persiste l’obbligo per le autorità italiane, come sostiene la stessa Commissione, di valutare le domande pertinenti ai sensi delle disposizioni più generali del TFUE in vista di un eventuale riconoscimento della formazione seguita, per quanto in assenza delle garanzie e dei requisiti di cui alla direttiva 2005/36/CE, e non è precluso alle stesse autorità di adottare queste garanzie, in modo estensivo, anche alla vicenda qui controversa.”

    Con specifico riferimento poi all’insegnamento di sostegno, la sentenza citata evidenzia inoltre che i docenti, “dopo aver visto riconosciuto in Romania il percorso di studi universitari svolto in Italia, conseguono l’abilitazione all’insegnamento sul sostegno in Romania all’esito di specifico corso di studi. Costoro hanno, dunque, acquisito tutte quelle competenze e conoscenze didattiche e psico-pedagogiche richieste ai fini del conseguimento di quella professionalità ulteriore che deve caratterizzare la figura dell’insegnante di sostegno, in Romania N. 07089/2023 REG.RIC. come in Italia. Si tratta di percorsi che comprendono la preparazione nelle materie afferenti alla specializzazione (a mero titolo esemplificativo: psicologia dell’educazione, dello sviluppo, tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni nell’educazione inclusiva, psicologia delle persone con bisogni speciali, ecc.), nonché un’attività di tirocinio di 120 ore, sia presso istituti rumeni che rientrano nell’ambito delle scuole cd. “speciali” previste in Romania, e sia in scuole che prevedono, come in Italia, la scolarizzazione degli alunni disabili con la loro integrazione nell’istruzione ordinaria.”. Sulla base di quanto appena esposto, l’Adunanza Plenaria ha affermato il principio di diritto secondo cui “spetta al Ministero competente verificare se, e in quale misura, si debba ritenere che le conoscenze attestate dal diploma rilasciato da altro Stato o la qualifica attestata da questo, nonché l’esperienza ottenuta nello Stato membro in cui il candidato chiede di essere iscritto, soddisfino, anche parzialmente, le condizioni per accedere all’insegnamento in Italia, salva l’adozione di opportune e proporzionate misure compensative ai sensi dell’art. 14 della Direttiva 2005/36/CE”.

    In base ai principi ora richiamati, deve ritenersi illegittimo il provvedimento impugnato con cui il Ministero dell’Istruzione ha rigettato l’istanza di riconoscimento del titolo conseguito in Romania, senza analizzare comparativamente i percorsi formativi svolti nei due Stati membri coinvolti e senza valutare, in concreto e previo parere del Ministero dell’Università e della Ricerca, se – mediante il percorso di specializzazione seguito in Romania e l’eventuale attività professionale concretamente svolta – l’interessata abbia raggiunto il medesimo livello di competenze richieste in Italia per l’accesso alla professione di insegnante di sostegno, salva l’adozione di specifiche e opportune misure compensative.

    Conclusivamente, il decreto di rigetto dell’istanza di riconoscimento presentata dalla ricorrente per le classi di concorso ADMM e ADSS va annullato in ordine alla posizione della ricorrente. In ragione di tale annullamento, avente effetto retroattivo, viene meno la unica ragione dell’esclusione dal concorso, che va conseguentemente ritenuta illegittima e quindi annullata.

    P.Q.M.

    Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quarta Bis), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla gli atti indicati in epigrafe.

    Una scuola inclusiva e solidale

    Ddl Valditara, FLC CGIL: a modello punitivo e selettivo opponiamo scuola inclusiva e solidale

    Roma, 18 aprile – La logica securitaria e punitiva del governo si è tradotta ieri nell’approvazione del ddl Valditara sul voto in condotta, comprensivo dell’emendamento che prevede il ritorno al giudizio sintetico nella scuola primaria, smantellando la valutazione formativa introdotta poco più di tre anni fa. 

    Si tratta di provvedimenti che confermano l’ideologia di fondo di questa legislatura che, in nome di un presunto merito, seleziona, stigmatizza le differenze, respinge i più svantaggiati e disconosce il valore della conoscenza e della relazione educativa come strumenti di emancipazione e trasformazione per la costruzione del bene comune e di un modello sociale alternativo. 

    Al modello governativo selettivo e competitivo, fondato sulle disuguaglianze, la FLC CGIL contrappone un’idea di scuola e di società, inclusiva e solidale.

    Contratti ATA Agenda Sud e PNRR

    Scuola, contratti ATA Agenda Sud e PNRR. Fracassi (FLC CGIL): necessario provvedimento MIM per proroga già dal 16 aprile

    Roma, 14 aprile – “Dai lanci di agenzia apprendiamo che i 6 mila contratti dei collaboratori scolastici nominati sul cosiddetto organico rinforzato in scadenza domani 15 aprile saranno prorogati grazie alla copertura trovata in extremis sui fondi ordinari del MIM”. Lo dichiara la segretaria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, che aggiunge: “Questa è certamente una notizia positiva che va nella direzione proposta dalla nostra organizzazione e cioè di utilizzare temporaneamente i fondi ordinari in attesa del primo vettore normativo utile a dare la necessaria copertura fino al 30 giugnoprossimo”.

    “Il Ministero dia subito indicazioni alle scuole in modo che, già domani, possano operare per la proroga dei giorni strettamente necessari fino a quando l’iter giuridico della norma non sarà perfezionato. Così facendo, nessun giorno di stipendio e nessun giorno di lavoro andrà perso – continua la dirigente sindacale – d’altro canto questo impegno del MIM era emerso giovedì scorso in occasione del tavolo di conciliazione svoltosi presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale dopo che la FLC CGIL, unica organizzazione nel panorama sindacale, ha attivato le procedure di raffreddamento per denunciare le enormi difficoltà in cui si trovano ad operare ATA e dirigenti, peraltro a causa del sovraccarico di lavoro legato all’attuazione dei progetti PNRR”.

    “La FLC CGIL continuerà a seguire come sempre da vicino la questione affinché al personale venga assicurata la continuità lavorativa che gli è dovuta”. Conclude Fracassi.

    Bonus mamme

    Bonus mamme: FLC CGIL presenta ricorsi pilota contro norma che discrimina precarie

    Roma, 13 aprile – Dopo aver denunciato la grave e illegittima discriminazione ai danni delle lavoratrici precarie della misura di decontribuzione spettante alle madri con due o più figli, abbiamo presentato ricorsi pilota nei confronti della norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2024.

    Inoltre, abbiamo notificato e depositato il ricorso al TAR Lazio contro l’applicazione della norma nel settore scuola unitamente a due lavoratrici del comparto.
    Le lavoratrici precarie rappresentano una parte significativa dell’organico della scuola e, come FLC CGIL, ci impegneremo, anche attraverso azioni legali, affinché vengano riconosciuti e riaffermati principi in tema di parità di trattamento tra lavoratici a tempo determinato e a tempo indeterminato.

    Non ci possono essere lavoratrici di serie A e lavoratrici di serie B.

    Una scuola senza violenza e discriminazioni

    Occorre una scuola dove siano bandite violenza e discriminazioni e rispettati i diritti dei meno fortunati.  

    “È il momento di dare consistenza a quanto da tutti detto con convinzione. La riunione alla quale abbiamo appena partecipato, ha dato modo di rafforzare i concetti che devono essere alla base di una scuola sempre più moderna, formativa e inclusiva. Ora, per rendere concreto tutto ciò e per dar spazio ad azioni in tal senso, è il momento di lasciar perdere ogni pregiudizio e puntare senza tentennamenti alla costruzione di strutture funzionali agli obiettivi e determinanti nelle analisi delle situazioni e delle peculiarità legate ai contesti”.

    Questa la dichiarazione di Ornella Cuzzupi, Segretario nazionale UGL Scuola, al termine della riunione del Comitato di Sorveglianza per il “PON 2014-2020” e per il Piano Nazionale “scuole e competenze 2021-2027”. Parole caratterizzate da una forte determinazione e da una concreta prospettiva-

    “Proprio nell’ottica di quanto detto, spingendoci oltre a quanto già previsto dalla Legge n°25 del 4 marzo scorso nella quale è stato, di fatto, istituito un Osservatorio contro le violenze subite dal Personale Scolastico, anche alla luce di personali esperienze in merito ad organismi che trattano discriminazioni e sicurezza, nelle settimane scorse – continua il Segretario Cuzzupi – abbiamo presentato al Ministro una dettagliata proposta. 

    In pratica, partendo da alcune precise considerazioni, è stata ipotizzata la definizione di un unico organismo nazionale (un Osservatorio operativo e continuo) che, sotto il controllo del dicastero, funga – attraverso elementi e dati provenienti dalle diverse realtà – da strumento di approfondimento e conoscenza di ogni fenomeno di violenza, di discriminazione e di non applicazione dei diritti delle persone con disabilità, suggerendo idonee azioni atte a destrutturare le criticità emerse e, laddove necessario,assumendo iniziative seppur nel rispetto dei vari ruoli. 

    Una struttura, quindi, non solo di mera raccolta dati, ma agile mezzo operativo atto a circoscrivere nella maniera più completa possibile i vari fenomeni e relative dinamiche attivandosi affinchè siano forniti gli antidoti necessari. Questo con l’ausilio degli Enti interessati e con le parti sociali”.

     

    Una proposta precisa caratterizzata da una altrettanto precisa nota da parte di Ornella Cuzzupi: “Dobbiamo aver tutti il coraggio di metterci alle spalle gli interessi di parte; la scuola costruisce il domani e se non cogliamo appieno certe occasioni sarà dura, dura per tutti, soprattutto per le generazioni che verranno”.

     

     

       Federazione Nazionale UGL Scuola

    Dati di adesione Sciopero 8 marzo 2024

    Ministero dell’Istruzione e del Merito
    Ufficio di Gabinetto

    COMPARTO E AREA ISTRUZIONE E RICERCA

    Settore scuola

    Sciopero generale dell’intera intera giornata dell’8 marzo 2024 proclamato da Slai Cobas per il sindacato di classe (con adesione di Cobas di Bologna e Cobas di Torino), USB (con adesione USB PI), USI – Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912 e ricostituita, FLC Cgil, CUB (con adesione di CUB PI), FISAC CGIL Roma e Lazio, ADL Cobas (con adesione di CLAP), SI COBAS

    Dati di adesione

    In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 146/90 e successive modifiche e integrazioni, si comunicano i dati definitivi di adesione allo sciopero generale del personale docente, dirigente educativo ed ATA, di ruolo e non di ruolo, digitati dalle istituzioni scolastiche nell’apposito programma di rilevazione presente sul portale SIDI.

    A tal proposito risulta che i dati definitivi dello sciopero in questione sono i seguenti:

    • le scuole che hanno comunicato i dati di adesione sono state 6.888 su un totale di 8.373 (82,26%) comprese le istituzioni scolastiche di Trento e Bolzano.
    • per quanto attiene il personale, gli aderenti allo sciopero sono stati 24.739, cioè il 2,64% delle 935.574 unità di personale tenuto al servizio. Questo numero non comprende le 96.001 unità di personale assente per altri motivi (es: malattia, ferie, permesso, etc…).